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Piazza Municipio

                                                           

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Piazza Municipio è una delle piazze più caratteristiche di Ceccano, arricchita da un’elegante fontana di fine 800 e sormontata da un’imponente parete rocciosa, presenta anche il palazzo sede del comune e una chiesa.

 

                                                                    PALAZZO ANGELETTI-ANTONELLI

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Uno degli edifici è il Palazzo Angeletti-Antonelli, costruito nel XVI-XVIII sec., che è oggi sede del comune e della biblioteca comunale.  Il palazzo fu costruito dalla famiglia Angeletti su antiche costruzioni medievali,appena fuori le mura della città vecchia. Nel XIX secolo il palazzo passò di proprietà al Principe Poniatowski e poi ai conti Antonelli. Dagli anni ’20 è sede del Casa Comunale. Nell’antica sala consiliare, sono conservati alcuni cippi ed un mosaico d’epoca romana a tessere bianche e nere. Nella sala sono conservati un busto e due tele raffiguranti illustri ceccanesi come il Marchese Filippo Berardi, Oreste Sindici e Gaetano Latini. Alla sinistra dell’edificio si trova Porta San Sebastiano, una delle principali porte di accesso al borgo con lo stemma della famiglia Colonna sulla chiave di volta. Interessante il portale squadrato con due stelle comete, stemma della famiglia Angeletti, nella parte alta e due scimmiette stilizzate poco più in basso. 

 

Fonti Esterne: ciociariaturismo.it                                                                                                          

                                                                                                             

                                                                     LA CHIESA DI SAN SEBASTIANO

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Un altro edificio che si affaccia sulla piazza è la Chiesa di San Sebastiano chiesa del XIV sec. edificata per volontà del cardinale e arcivescovo Annibaldo IV de Ceccano, figlio di Berardo, signore di Ceccano e dedicata al Compatrono di Ceccano. La chiesa fu poi presa in custodia dall’ordine dei Francescani,i quali la abbandonarono nel 1652 a seguito della soppressione dei piccoli conventi; la chiesa venne ricostruita in forme barocche intorno alla prima metà del XVII secolo e affidata nel XIX secolo alle suore di carità che lasciarono la Chiesa nel 1969, anno in cui venne chiusa per poi venire riaperta, dopo un grande restauro, il 19 gennaio 1980. La Chiesa ha un tetto a capanna e presenta un piccolo rosone colorato; al di sotto di esso vi è una lunetta, contenente un mosaico rappresentante l’immacolata. Si accede nella Chiesa attraverso un portale architravato dopo aver superato degli scalini; ai lati di questo portale sono presenti due finestre con cornici in pietra.             É formata da un'unica navata con due altari laterali: nell'altare di sinistra vi è l’affresco con la Stimmate di San Francesco, mentre l’altro altare è dedicato al Sacro Cuore e l’affresco rappresenta la Natività risalente agli inizi del XVII secolo. Nella parte absidale è possibile vedere una volta a crociera, unico esempio della precedente costruzione gotica, sotto la quale si ammira la bella iconostasi con stucchi e affreschi del XIX secolo, siti al lato della statua di San Sebastiano del XVI secolo. Al di sotto della Chiesa è presente un antico cimitero messo in evidenza da tre targhe poste sul pavimento, con la scritta “Sepolcreto”. Nella cantoria è presente un organo positivo del XVII. Per la costruzione della chiesa, del chiostro e del convento, il cardinale lascia duemila fiorini; cinquecento per l’acquisto di libri liturgici e per utensili per i frati.                                                        

Fonti: C. Cristofanilli Storia della Chiesa di S. Sebastiano                                    

                            LA FONTANA 

 

           

                           

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La bellissima Fontana, costruita nel 1871, con in alto lo stemma cittadino, serviva a far sgorgare l'acqua di tre sorgenti, condotta in città dal Gonfaloniere Nicola Sindici nell’anno 1866. L’anno successivo, il Gonfaloniere Cav.Filippo Berardi e la magistratura comunale, nelle persone di Arcangelo Gizzi, Raffaele Sindici, Pietro Mancini, Serafino Stirpe, Luigi Bucciarelli e Filippo Lauretti, deliberarono la costruzione di un muro in pietra viva che declina verso la Piazza, affidando all’ingegnere Rulli l’incarico della progettazione e l’esecuzione dei lavori. Il disegno del prospetto della nuova Fontana venne redatto dall’ingegnere Olivieri, mentre l’esecuzione, per conto dell’appaltatore Quaranta, fu affidata allo scalpellino Martinori. La somma, per la sola opera di scalpello, superava i trecento scudi.

                                                                                                          

 Fonti esterne: Pietro Alviti Weblog

                                                                                                         

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